Si perché è difficile pregare quando si ha fame, o ti muore un figlio di morbillo o varicella. Nella mia esperienza in Africa ho imparato a testimoniare l’amore di Cristo aiutando la gente a sopravvivere in maniera dignitosa, dando loro una formazione culturale, la possibilità di curarsi e di mangiare… mettendosi a disposizione ed in ascolto. Un capo villaggio una volta ci ha detto: “uomo bianco ricorda che hai una bocca e due orecchie perché è più importante ascoltare che parlare.”
Ascoltare ed esserci quindi, tessere relazioni che ti porti a casa e che sono l’essenza della missione. Un giorno camminavo per la strada del villaggio di Mkongo e mi sono sentita chiamare da un giovane con una bambina vicino.
“Dada (sorella) Patrizia vieni qua ti ricordi di me?” – mi ha detto.
“No, non mi sembra di riconoscerti” – ho risposto.
“Sono Lauama, quando ero piccolo hai giocato spesso con me, adesso puoi giocare con mia figlia?”
In questo periodo di pandemia non abbiamo potuto fare viaggi in Africa. spesso qualcuno da laggiù ci invia un messaggio chiedendo: “come state? Coraggio, noi preghiamo per voi.”
Questa credo sia l’universalità della chiesa dove tutti pensano a tutto.
Patrizia Amodio