Un semplice sguardo

Viaggio di condivisione del 2007

E’ passato poco tempo dal mio rientro dall’Africa e mi rendo conto di aver delle difficoltà nel trovare parole per descrivere anche la più piccola emozione che ho provato durante la mia permanenza……forse ancora è troppo vivo il ricordo dentro di me!!
Ero stata in quel continente altre volte, come turista, ma già dalla prima volta ero rimasta segnata da un qualcosa di profondo, da un qualcosa che mi martellava dentro e che mi ha spinto a fare un’esperienza del genere. Dopo una lunga ricerca ho trovato questa stupenda Associazione, questo gruppo di amici che mi hanno accolto con molto calore e grazie a loro ho cominciato a conoscere e capire meglio questo nuovo mondo che mi stava aspettando. Con mio grande entusiasmo non ho dubitato neppure un istante e mi sono unita al primo gruppo in partenza ed insieme a loro, pur non conoscendoli, ho trascorso 20 giorni meravigliosi e pieni di armonia. Durante il tragitto e nei giorni trascorsi al villaggio mi sono incantata più di una volta ad ammirare questa parte di mondo così affascinante, misteriosa … stupenda per i suoi paesaggi; è stato emozionante e bello il senso di libertà che ho provato nell’osservare l’immensità della savana contornata da colori accesi come il rosso della terra contrapposto al verde della vegetazione. Tutti questi eccessi vengono amalgamati dal silenzio…sensazione che si fa notare e si apprezza, qui, in particolar modo; era bello la sera mettersi nel muricciolo a pensare, a riflettere sotto quella pioggia di stelle circondata dal niente… già, stare ad ascoltare il rumore del silenzio è qualcosa di magico!
Ok… questa era solo la cornice del villaggio di Mkongo il contenuto è ben altro e solo vivendo a contatto con quella gente ci si può rendere conto dei veri valori della vita.
Lì a Mkongo, come in tanti altri villaggi africani, le condizioni di vita sono molto disagiate ed uno dei problemi fondamentali sono le malattie che purtroppo non guardano in faccia a nessuno, colpiscono grandi e piccoli, ma questo popolo nonostante sia avvolto da tanta miseria e da povertà ha comunque qualcosa di immensamente grande dentro… la loro dignità, la loro ricchezza interiore non è paragonabile a niente di tanto materiale. Oltre a partecipare ed affrontare insieme al resto del gruppo i diversi progetti che l’Associazione sta portando avanti, ho condiviso con bambini, ragazzi ed adulti dei momenti bellissimi creando e consolidando questo rapporto di amore e di amicizia.
Tutte le emozioni, le gioie che ho provato mi sono state trasmesse il più delle volte da un semplice sguardo, da un ingenuo sorriso e dalla voglia che hanno di amare la vita. Trascorrere il Natale a Mkongo è stato qualcosa di straordinario e sicuramente un Natale che non scorderò mai!!! Entrando in chiesa per la messa ho sentito subito una sensazione di calore, di armonia; per prima cosa ho notato i mille colori all’altare, l’alberello addobbato con i palloncini, il presepe, poi girandomi il mio cuore ha cominciato a sorridere nel vedere centinaia di occhioni bianchi che mi guardavano. Quella chiesa che in apparenza era buia per la scarsa illuminazione brillava di luce… la loro luce, trasmessa attraverso i sorrisi, il calore, la gioia, l’amore e l’umiltà.
È stato un qualcosa di indescrivibile partecipare alle loro messe, fatte di canti, musiche, con un coinvolgimento da parte di tutti, bimbi ed adulti; forse per l’atmosfera, i volti, i mille colori vivaci che ci circondavano, forse per la loro straordinaria voglia di cantare e di danzare la vita, ho provato un susseguirsi di emozioni che arrivavano dentro e mi toccavano in fondo al cuore… non so, è stato come vivere in una magia!!! Condividere queste giornate, questi momenti di festa con il popolo di Mkongo lontano da casa è stato veramente bello e, grazie a loro, alla loro accoglienza e alla loro amicizia, mi sono sentita come in una grande famiglia.
Noi siamo “wazungu” (stranieri) ed il nostro scopo principale è quello della condivisione attraverso la nostra presenza fisica e spirituale senza pretendere di imporci con le nostre abitudini e stravolgere la loro cultura; siamo noi che dobbiamo adattarci alle tradizioni ai costumi e sopratutto ai tempi africani… loro non conoscono il trascorrere del tempo… “pole pole” si fa tutto!!!
Sono partita consapevole di non poter fare più di tanto per questa gente viste le mie possibilità e scarse conoscenze, ma sicuramente nel mio piccolo ho dato tutto quello che potevo con il mio affetto, la condivisione, l’amicizia… penso di aver dato tante piccole gocce rendendomi conto di aver ricevuto in cambio un mare!!!!! Infatti al mio rientro ho cercato di ripercorrere con il ricordo le tante emozioni che l’Africa mi ha regalato, i bei momenti trascorsi con il popolo di Mkongo e quelli con resto del gruppo, momenti fatti di gioia, divertimento, di condivisione ma anche di riflessione e lacrime… in conclusione ho capito che questa esperienza mi ha insegnato tanto, mi ha fatto mettere in discussione con me stessa e mi ha fatto scoprire che la felicità è la cosa più bella e la più semplice che esista al mondo. Mi fermo qui altrimenti non finirei mai di raccontare, occorrerebbero mille pagine e le parole non sarebbero sufficienti per descrivere il tutto. Ringrazio ancora l’Associazione Neema ed infine un grazie particolare lo rivolgo all’Africa per avermi fatto questo stupendo regalo di Natale, penso sia stato il più bel dono che potevo ricevere dal quale ho scoperto e riacquistato la felicità.

Viaggio di condivisione del 2008

Ci è stata prospettata la possibilità di fare un viaggio in CONGO, noi spiriti indomiti abbiamo subito accettato, incuranti di tutto quello che ci dicevano sui pericoli di questa terra …questa esperienza è stata una scoperta in tutti i sensi.
Dopo i tanti spostamenti e paesaggi che abbiamo incontrato nel tragitto, che solo sui libri possiamo trovare narrati, siamo arrivati in terra congolese pronti per conoscere e scoprire i lati di questa realtà. Durante il soggiorno abbiamo visitato molti villaggi ed è stato facile incontrare luoghi dove la guerra è passata ed ha lasciato i suoi segni indelebili; è vero che la Repubblica Democratica del Congo è un paese povero ma, nonostante i suoi grandi problemi, ai nostri occhi è apparso pieno di fascino. Nelle nostre visite siamo stati accompagnati da persone molto accoglienti e premurose, le quali ci hanno fatto sentire sempre a nostro agio nonostante la diversità delle nostre culture. Tra la popolazione di Kirungu abbiamo notato in un primo momento un po’ di titubanza e distacco ma già dopo il nostro ingresso in società, avvenuto durante la Messa domenicale, il loro atteggiamento è cambiato e nei loro volti si è potuto vedere la voglia di sorriderci e soprattutto quella di sorridere alla vita. I nostri antenati purtroppo ancora molti occidentali che si sono insediati in Congo, non hanno lasciato e non stanno lasciando i presupposti giusti per instaurare un rapporto paritario; quindi in loro c’è molto timore, paura nel riallacciare subito un rapporto di amicizia.
Con il passare dei giorni abbiamo costatato che tutto questo si è manifestato diversamente nei nostri confronti, forse perché noi non ci siamo precipitati nella loro terra con obbiettivi già stabiliti ma anzi per noi era importante creare un rapporto onesto e sincero con loro, conoscere tutte le varie sfaccettature di questa realtà e capire insieme a loro dove potevano contribuire nell’alleviare in parte le loro numerose difficoltà. Infatti, grazie ai loro consigli e spiegazioni, è stato possibile impegnarsi su alcuni progetti molto importanti che variano dall’istruzione alla sanità.
Quando è giunto il momento di ripartire non eravamo contenti in quanto ci sarebbe piaciuto soggiornare lì ancora un po’ ma allo stesso tempo eravamo felici ed ottimisti per quello che avevamo fatto e per quello che ci siamo impegnati di fare a breve.
Ad oggi nella nostra mente si susseguono molte immagini crude, edifici scolastici distrutti dalla guerra, l’ospedale, i centri di salute, il lebbrosario, i campi profughi ma in contrapposizione sentiamo nei nostri cuori la voglia di riemergere da questa situazione difficile e l’impegno attivo da parte di tutto il popolo.
Generalmente tutte le testimonianze mettono in evidenza i veri valori che si apprendono in questo tipo d’esperienze ed il fatto che si cresce molto interiormente; tutto questo è vero ma andando più in fondo ai nostri cuori concludiamo dicendo “non contano quanti respiri fai nella vita ma contano gli attimi che il respiro te lo tolgano”.

Viaggio di condivisione del 2009

Non è la prima volta che scrivo testimonianze del genere ma tutte le volte, quando prendo carta e penna, trovo delle difficoltà, in quanto non sono una scrittrice e soprattutto non riesco a far arrivare agli altri tutto quello che ho dentro al cuore.
L’Africa è un pensiero, è un’emozione, una preghiera; lo sono i suoi silenzi infiniti, i suoi tramonti, quel suo cielo che sembra molto più vicino del nostro….si, è come se fosse più presente, forse perché le sue stelle e la sua luna sono più limpide, nitide, pulite……in Africa, sembra strano a dirlo, ma tutto brilla di più.
A luglio 2009 sono ripartita per la Repubblica Democratica del Congo. Questa volta il soggiorno è stato più lungo, infatti io ed i miei due compagni di viaggio ci siamo trattenuti per 50 giorni nel villaggio di Kirungu e dintorni. Questa, naturalmente, è stata una nostra decisione in quanto avevamo nei nostri cuori l’esigenza di stare per un lungo tempo insieme a quel popolo, capire più da vicino quella terra e portare a termine le molteplici attività dell’associazione. È stato straordinario vedere e constatare con i propri occhi la conclusione e la funzionalità dei progetti avviati l’anno precedente e di conseguenza è stato ancor più bello percepire la gioia e la felicità di quella gente che ha potuto usufruire di tale aiuto…….non è semplice spiegarvi cosa il cuore può provare nel vedere il popolo di un villaggio intero che danza e canta in segno di ringraziamento per aver condotto l’acqua dalla sorgente alle capanne … l’acqua è vita!! Oppure assistere alla conclusione dei corsi di alfabetizzazione ed al loro proficuo svolgimento che ha portato l’istruzione e la formazione a 180 adulti, che a causa della guerra e di conseguenza agli spostamenti imminenti, sono stati obbligati a vivere per molti anni nella foresta e quindi nell’ignoranza. I giorni a nostra disposizione sono stati tanti ed intensi. Abbiamo fatto incontri e riunioni con il comitato locale per capire, per migliorare, per promuovere ed intraprendere delle nuove iniziative. Inoltre abbiamo seguito ed organizzato tutti i lavori della costruzione della scuola; l’abbiamo vista nascere dalle fondamenta fino alla crescita dei muri. Quindi emozioni sopra emozioni, un minuto dopo l’altro, di tutti i tipi….si, perché a quelle belle si sono alternate anche emozioni meno piacevoli dovute alle varie difficoltà da superare che non ci hanno mai abbandonato, ma che sicuramente non sono state queste a fermarci ed ostacolarci in questo straordinario cammino.
Quando si parte per un’esperienza del genere si deve essere pronti a tutto perché oltre a far fronte alle varie problematiche di quella terra ci si ritrova catapultati in una realtà completamente diversa dalla nostra, nella quale dobbiamo dare una nuova dimensione alla nostra vita, riconsiderare tutto con occhi diversi, mettere in discussione tutte quelle cose che per noi erano la “normalità”: il concetto del tempo, le abitudini, la fede, la capacità di sperare, l’educazione, la gestualità e persino la quasi eccessiva bianchezza della nostra pelle.
A volte non è così semplice come si pensa, sta a noi stessi tirare fuori quella volontà, quella forza, quell’amore che ci sentiamo pulsare e battere a più non posso dentro di noi.
Io credo di avercela fatta; aiutata anche dalla bellissima amicizia che è nata con le persone di quei villaggi sono riuscita ad inserirmi, ad intrecciare la mia vita con la loro; ho capito, e tutte le volte mi sorprendo, come è stupendo condividere il tutto con loro, vivere come loro, sentirsi sulla stessa terra, impegnarsi nelle stesse imprese, accettare e risolvere le medesime sfide e guardare insieme agli stessi orizzonti…….credo che questo sia il vero concetto di solidarietà. Tutto ciò mi dà la grinta di impegnarmi qui in Italia, attraverso l’Associazione, per cercare nel nostro piccolo di fare un qualcosa di grande per loro perché continuino a sperare nei loro sogni affinché questi diventino delle realtà. Questa gente, attraverso la loro semplicità e le loro tradizioni, ci fa imparare ciò che le generazioni che ci hanno preceduto conoscevano bene; semplicemente…..vivere!!!
Il continente nero cela in sé un profondo segreto la cui chiave sta nell’Africa stessa; forse è il bisogno di scoprire un paradiso in cui potersi perdere, non un paradiso di opulenza, bensì di ciò che è puro e originario. Ero e rimango convinta che in Africa ci sia qualcosa di unico e che il suo lato oscuro abbia il potere di esercitare una forte attrazione su ogni persona sensibile in grado di percepirlo.
Nella mia quotidianità, immersa nel lavoro ed in tutti gli agi che mi circondano, non posso fare a meno di pensare a loro, alle loro giornate, alle loro abitazioni, alle loro attività……non li lascio mai, né con la testa né con il cuore, e non vedo l’ora di poter ritornare tra di loro e vivere, fortunatamente anche quest’anno, per due mesi, momenti indimenticabili.
A presto Congo.

Luana