Repubblica Democratica del Congo – Villaggio di Kirungu
ANNO 2008 – Prima visita nel villaggio
Nel villaggio la scuola primaria ha sede in edifici scolastici che risalgono al periodo della colonizzazione belga; anche se molto fatiscenti, permettono di svolgere l’opera educativa rivolta ai numerosi bambini. Si riscontra invece una notevole carenza per le scuole secondarie considerando anche il fatto che in questi anni si ha un incremento della popolazione dovuto al rimpatrio dei profughi; migliaia di persone al mese stanno ritornando nella propria terra dopo anni passati nelle foreste o nei campi dello Zambia. Dopo un’attenta valutazione il comitato nel 2008 ci propone il progetto, considerato bisogno di prima necessità, relativo alla costruzione di un complesso scolastico che verrà realizzato in due stabili: uno con indirizzo elettrico ed uno con indirizzo informatico destinato a ragazze e ragazzi. Viene identificata come area più favorevole un appezzamento di terra in una zona centrale del villaggio, facilmente raggiungibile dalle diverse direzioni in quanto prospiciente alle due strade più grandi ed importanti che tagliano Kirungu, allo scopo di dare la possibilità di frequentare tale scuola anche agli studenti provenienti dagli altri villaggi del comprensorio. E’ stato ritenuto giusto prendere in considerazione i due indirizzi, elettrico ed informatico, per la forte carenza di tale livello di istruzione e allo scopo di inserire i ragazzi nel lavoro della centrale idro-elettrica, risorsa importantissima a Kirungu, dove è richiesto personale qualificato ed idoneo a tale attività. Inoltre, i giovani, avendo una formazione completa, potranno in futuro inserirsi nelle organizzazioni non governative presenti nel territorio e nella riorganizzazione degli apparati statali, considerando che il governo sta lentamente ricrescendo e prendendo forma. Il progetto completo prevede la costruzione di due strutture, ciascuna delle quali composta da quattro aule per le lezioni ed un laboratorio per la pratica, gli uffici di segreteria, presidenza ed i servizi igienici. Per una maggiore praticità e per gestire meglio i nostri fondi, abbiamo iniziato la costruzione di una sola parte e stiamo procedendo a fasi lavorative. I lavori sono iniziati nel 2009 ed ad oggi stanno proseguendo in modo continuo e regolare nonostante le varie difficoltà. Abbiamo notato un grosso coinvolgimento da parte di tutto il popolo; tutti si stanno impegnando con serietà a portare avanti questo progetto e tutti stanno collaborando apportando il loro contributo. Questo è un elemento fondamentale e uno dei principi della nostra associazione, infatti quando decidiamo di eseguire un progetto non è solo Neema a contribuire con i propri fondi alla realizzazione dell’opera ma viene chiesta una partecipazione da parte del popolo. Questo al fine di responsabilizzare più persone, fargli capire che il progetto è il loro e non il nostro e che una volta terminato saranno loro a gestirlo e portalo avanti con i loro mezzi e le loro risorse. Le soddisfazioni fino ad adesso sono state molteplici come i tanti sacrifici che abbiamo fatto. Considerata l’importanza e le aspettative di questo progetto, noi continuiamo nel nostro lavoro ed ottimisti cerchiamo di portarlo avanti nel migliore dei modi.
Anno 2011
Nel corso di quest’anno sono cambiati alcuni presupposti del progetto iniziale e di conseguenza abbiamo dovuto muoverci diversamente. Al fine di ottenere un eventuale riconoscimento da parte dello Stato bisogna attenersi alle regole del Paese, che prevedono che le scuole secondarie (come quella in oggetto) debbano essere composte da sei aule perché è questo il percorso di studi previsto in Congo, inoltre devono avere un complesso amministrativo con aule a disposizione del preside e degli insegnanti e naturalmente i servizi igienici. Era stato stabilito di iniziare la costruzione della seconda struttura, ma alla luce di quanto detto sopra, Neema ha ritenuto opportuno concludere prima un intero edificio visto che quattro aule erano già state ultimate. Al nostro arrivo in loco, nel mese di luglio, sono state subito studiate le modifiche, organizzati i lavori, trovato una squadra di muratori e dato inizio alle opere partendo dal picchettamento del terreno. Ci siamo occupati di acquistare l’attrezzatura necessaria per gli addetti, come per esempio zappe, vanghe, picconi, secchi; abbiamo preso disposizione per l’acquisto della sabbia, della pietra, del cemento, dei mattoni, del ferro, del legno e concordato il trasporto di ogni singolo materiale. È stato bello organizzare il tutto insieme a loro ma soprattutto è stato emozionante vedere tutte le fasi operative progredire in modo corretto e veloce, dallo scavo fino all’elevazione dei muri, momento in cui abbiamo dovuto salutare il Congo per ripartire verso l’Italia. Successivamente sono stati acquistati altri materiali, compreso il legno per realizzare le capriate; con questa fase i lavori si interromperanno fino al termine della stagione delle piogge sia per l’impossibilità di svolgere le varie attività sia per consentire un assestamento della terra e della struttura stessa, dopo di che verranno acquistate le lamiere per la copertura del tetto e portati avanti gli altri lavori di rifinitura. Ancora la strada è molto lunga ma Neema, in base alle proprie possibilità e con il vostro aiuto, cercherà di svolgere tutte le altre fasi lavorative al fine di vedere realizzato questo grande progetto per i numerosi bambini del villaggio.
Anno 2012
Dopo un primo sopralluogo per visionare i lavori effettuati ci mettiamo subito all’opera per eseguire al meglio le altre fasi lavorative. Per prima cosa, visto che è già stato posizionato il tetto, concludiamo con la realizzazione dei tre pignoni tra la cintura di cemento e ferro e le lamiere; una volta acquistati i mattoni in pochi giorni il lavoro è concluso. Dopo aver reperito e fatto arrivare al cantiere tutti i materiali utili si procede con i lavori interni (pavimentazione, intonaco e lavagne). Inoltre una squadra di uomini viene impiegata per la rifinitura con il cemento delle porte e finestre del primo stabile. Nel frattempo, insieme ai nostri referenti locali cerchiamo informazioni e ci mettiamo al lavoro per fare un preventivo relativo alla costruzione dei bagni poiché nel villaggio nessuno è in grado di fornircelo; dopo molto girovagare troviamo dei disegni su tale realizzazione che segue la nostra linea di pensiero, così arriviamo alla conclusione ed iniziamo lo scavo per la fossa biologica. Dopo una prima lavorazione assidua si sono riscontrate delle difficoltà che ci hanno rallentato i lavori; a causa del terreno molto roccioso si è dovuto trovare un grande martello pneumatico per rompere la scogliera. Una volta arrivati ad una profondità di due metri si è cominciato a murare le varie stanze della fossa biologica ma allo stesso tempo sono arrivate le grandi piogge che ci hanno complicato il lavoro. Abbiamo utilizzato per molti giorni la pompa (quindi un costo notevole non calcolato) per togliere l’acqua e completare la muratura ma non è stato possibile…. le costanti piogge hanno vinto sulle nostre forze! Il lavoro ad oggi è sospeso, quando sarà finita tale stagione si riprenderà l’opera per poi salire in superficie e realizzare i bagni. È stato anche acquistato, parte a Lubumbashi e parte in Tanzania, tutto il materiale per il collegamento dalla cabina elettrica fino alla scuola, circa 500 metri di distanza. I lavori sono già iniziati ed in parte già conclusi. Concordata anche l’istallazione interna del materiale elettrico per le quattro aule e il laboratorio (materiale italiano già presente in loco, arrivato tramite il nostro contanier). Nonostante la lunga ed incessante stagione delle piogge, i lavori vanno avanti ed i risultati sono evidenti. Il nostro obiettivo sarebbe quello di poter aprire le prime aule per settembre 2013……….continuate a starci vicino come avete fatto fino ad adesso!
I ringraziamenti del corpo scolastico
Il 5 Dicembre del 2017 tutto il corpo scolastico ha scritto e firmato una lettera di ringraziamento indirizzata ai Benefattori italiani, ovvero, oltre all’Associazione a tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile la costruzione della scuola attraverso le donazioni e partecipando agli eventi da Neema organizzati. Come si può leggere nel racconto, oggi la scuola funziona a pieno ritmo anche se manca ancora un pezzetto di strada da fare insieme per giungere alla fine del traguardo.
Attualmente la scuola consta di sette aule, servizi igienici e un locale di segreteria. È frequentata da 321 alunni suddivisi in quattro anni scolastici. Il corso completo è di sei anni ed abbiamo ancora da costruire 4 aule per permettere agli alunni di terminare il corso di studi. La scuola è dotata di due laboratori: uno per informatici ed uno per elettricisti, da noi attrezzati grazie all’aiuto di molti benefattori. L’istituto è ben amministrato dal comitato locale e molto ambito da genitori ed alunni in quanto il livello di preparazione gradualmente raggiunto è molto buono. Gli insegnanti, ben qualificati, che vi lavorano, percepiscono un regolare stipendio erogato da Neema. Vorremmo sottolineare che il comitato di gestione, dall’incasso delle rette scolastiche, facendo economia, ha conseguito un disavanzo che gli ha permesso di acquistare una moto da utilizzare come taxi e quindi contribuire alla gestione della scuola. Come era nostra intenzione, ad oggi siamo riusciti a far si che l’Istituto Tecnico Neema sia una scuola alla portata di tutti e non una scuola di élite come spesso succede per le scuole private.
Anno 2019
la scuola quest’anno ha cominciato con 459 alunni divisi in nove classi; l’anno scolastico è terminato con 429 alunni di cui 330 hanno superato gli esami. La scuola ha complessivamente ben funzionato secondo la valutazione delle autorità scolastiche locali che la considerano esemplare.
Tra le necessità future in ordine di urgenza ci vengono segnalate:
il tetto di un locale in costruzione;
i libri per il sesto anno;
un proiettore per il laboratorio di informatica;
materiale per il laboratorio elettrico;
n° 60 banchi per 2 aule;
costruzione di una nuova aula nel corso di questo anno.
Ci è poi stato inviato un resoconto dove si fanno presenti alcune necessità non soltanto della scuola e vogliamo condividerlo con voi.
Italia – Montevarchi ► Repubblica Democratica del Congo – Villaggio di Lumono
In Italia abbiamo spesso modo di ricevere in dono alcuni materiali utili alla realizzazione dei nostri progetti in Africa e, a fine 2008, ci interessammo per riuscire a spedire un container nella Repubblica Democratica del Congo. Seppur consapevoli degli alti costi di trasporto, non ci perdemmo d’animo e, armati di grande entusiasmo, andammo avanti a raccogliere quanto più materiale possibile. La spedizione di un container comporta un enorme lavoro di gestione e di organizzazione. Avemmo comunque la fortuna di avere a fianco persone straordinarie che, con grande disponibilità, ci hanno fornito sia spazi idonei per il deposito e lo smistamento, sia mezzi per il trasporto dei materiali; persone che ci hanno aiutato fornendoci cemento, lamiere per il tetto, impianto elettrico, tavoli, scaffali, computers, materiale didattico, biciclette, stoffe, lana, bottoni, cerniere, macchina da cucire, giochi, vestiti, scarpe, l’organo per la chiesa di Kirungu e tanto altro. Il giorno in cui sigillammo il container, stanchissimi per tutte le ore di lavoro, i nostri occhi brillarono di gioia ed i nostri cuori furono carichi di speranza e felicità perché sapevamo che, dopo tutti quei mesi di lavoro, il materiale stava arrivando a destinazione. Il 2 Aprile 2009 il container partì finalmente dal porto di Genova con una previsione dei tempi di percorrenza di massimo tre mesi, il che voleva dire che al nostro arrivo, nel mese di Luglio, il materiale sarebbe stato già al villaggio. Non fu così purtroppo! Al nostro arrivo non trovammo nessuna stoffa, lana, bottoni e tanto meno biciclette! Il container infatti restò fermo al porto di Kalemie (città lungo il lago Tanganika) per circa un mese a causa della mancanza di elettricità che impediva alla gru di caricare il container sul battello merci per affrontare l’ultima traversata. Ma le difficoltà non finirono lì, il vento, la nave rimasta in mezzo al lago per un guasto al motore, tutti i problemi riguardanti lo scarico della merce e l’organizzazione dei camion per raggiungere il villaggio. Dopo un’altra settimana di duro lavoro il materiale è arrivato a destinazione e, senza perdere ulteriore tempo ci siamo affrettati a smistare, catalogare tutto e, finalmente, consegnarlo a chi di dovere. Il trasporto del container tra tasse, costi doganali e permessi vari ha comportato per l’Associazione un uscita finanziaria notevole (oltre 15.000€), oltre all’impegno e le difficoltà che dovemmo risolvere sul posto ma l’emozione e la soddisfazione di vedere i materiali in terra congolese e la gioia manifestata dalle popolazioni ha largamente ripagato ogni fatica, ogni sforzo. L’organo che in Italia era stato accantonato con l’intenzione di buttarlo via, è arrivato integro al villaggio e, dovutamente sistemato all’interno della chiesa, è stato subito benedetto e oggi rivive sotto le mani di un buon cristiano. Non dimenticheremo facilmente la musica che a tutte le ore del giorno risuonava nell’aria, non dimenticheremo l’entusiasmo e la felicità della gente nell’udire quella melodia!
Repubblica Democratica del Congo- Villaggio di Kala
Alla fine del 2009, a seguito di una segnalazione del nostro referente di Kirungu, ci rendemmo disponibili per ristrutturare una vecchia aula di un complesso scolastico del villaggio di Kala. Il bisogno di disporre di un’aula, nasceva dal forte analfabetismo, riscontrato in particolar modo nelle donne, che rendeva necessario riorganizzare un ambiente pronto ad accoglierle, farle confrontare fra sé, insegnar loro a leggere e scrivere, insegnar loro alcuni mestieri basilari nella vita quotidiana oltre ad imparare l’arte del cucito. Il lavoro di ristrutturazione prevedeva la sistemazione delle pareti interne, l’acquisto delle macchine da cucire, l’acquisto dei tavoli e delle sedie.
Durante la visita di Neema del 2010 le donne di Kala chiesero un ulteriore aiuto per migliorare la loro istruzione, come ad esempio libri didattici; pentolame utile per imparare a cucinare; ferri da calza; lana; cotone.
Preventivammo una spesa di 440 $ e, costatando gli ottimi risultati ottenuti fino ad allora, provvedemmo subito ad acquistare parte del materiale richiesto. In seguito, anche grazie ad alcuni benefattori che hanno donato alcuni materiali, siamo riusciti ad onorare la nostra promessa e, durante il viaggio di condivisione del 2011, consegnammo tutto il materiale accolti con grande calore dalle donne di “Foyer”. Le donne di Kala hanno tanta voglia di istruirsi e di imparare e, ad oggi, si ritrovano due volte la settimana nell’aula restaurata continuando a mostrarsi molto grate per tutto ciò che hanno e che stanno ancora realizzando grazie all’aiuto di Neema.
Repubblica Democratica del Congo – Villaggio di Kala
Il progetto, avviato nel 2008, prevedeva la riabilitazione della vecchia sorgente Kansenga che aveva una portata d’acqua insufficiente per raggiungere la valle, di conseguenza la popolazione non poteva usufruire di questo indispensabile bene. Progettammo così di risolvere questo grosso problema insieme al nostro referente ed alle persone addette. Nel Luglio del 2009, avemmo il piacere di constatare personalmente che l’opera era stata eseguita nel migliore dei modi. I tecnici, durante il processo lavorativo, si accorsero che nelle vicinanze era presente un’altra fonte oltre quella già esistente. Entrambe le fonti furono raccordate in un unico punto dove oggi arriva un litro di acqua al secondo nella stagione secca; il serbatoio più a valle si riempie in sole tre ore mentre prima impiegava più di una settimana e il popolo può finalmente usufruire di questo prezioso bene andando ad attingere nelle varie pompe a mano dislocate in tutto il villaggio. A Kala siamo stati ringraziati con questa frase: “L’acqua è vita!” Durante un ulteriore visita, non mancammo di controllare, insieme ai nostri efficientissimi tecnici, che tutto funzionasse per il meglio rendendoci conto che occorrevano ulteriori interventi per due ragioni:
La forte abbondanza delle acque piovane danneggiava il raccordo delle due fonti, portando da monte detriti della foresta e roccia; occorreva quindi creare uno scavo adiacente alla canalizzazione della sorgente per la raccolta delle acque e, per tale opera occorrevano $ 1.125.
Parte della vecchia tubazione che raccorda la fonte al serbatoio era molto lesionata essendo stata realizzata molti anni fa con tubature in plastica; ciò comportava la fuoriuscita dell’acqua in alcuni punti, sopratutto durante la stagione delle piogge quando la pressione è più forte, causando di conseguenza delle grosse perdite. Sul momento, per tamponare, furono messi dei raccordi e della colla anche se non furono certo sufficienti a bloccare tutta l’acqua. Si presentava l’urgenza di dover provvedere quanto prima a sostituire la vecchia tubazione con nuovi tubi in pvc che trovammo a 300 chilometri di distanza nella città di Kalemie, per tale intervento occorrevano $ 700
Neema si impegnò a risolvere il problema non appena avesse trovato i fondi necessari non dimenticando l’importanza e la “vita” che può offrire l’acqua!!! Grazie alla grande bontà dei benefattori Neema è riuscì a svolgere quanto promesso l’anno prima Infatti durante il viaggio di condivisione del Luglio 2011 venne effettuata la sostituzione dei tubi in una parte del percorso dell’acqua dove erano presenti delle tubazioni vecchie di plastica deteriorate dagli anni e danneggiate dalla forte pressione dell’acqua ottenuta dopo il lavoro effettuato nel 2008, si provvide quindi alla sostituzione dei tubi in plastica con dei tubi in metallo per evitare future perdite di questo prezioso bene. Venne dato inoltre inizio ad un altro progetto, anch’esso inerente alla sorgente, che riguardava la canalizzazione delle acque piovane. Nel punto di raccordo delle due fonti, scoperte nel 2008, fu necessario creare un canale per far fluire l’eccessiva portata delle acque piovane e formare uno scolo per la raccolta dei detriti che, durante la lunga ed incessante stagione delle piogge, danneggiava il lavoro già eseguito. Nel 2012, a seguito del nostro viaggio di condivisione, avemmo modo di constatare il termine dei lavori riscontrandone l’ottima realizzazione oltre che l’efficacia di tutto il progetto.
Ad oggi l’acqua arriva costantemente alle pompe del villaggio e grazie alla canalizzazione effettuata l’acqua è potabile.
Repubblica Democratica del Congo – Villaggio di Lumono
Il progetto naque nel 2010, durante un viaggio di condivisione a Kirungu. Il nostro referente in un’amichevole chiacchierata ci fece presente le tante difficoltà che la popolazione viveva in quel periodo evidenziando i bisogni essenziali per il villaggio di Lumono. Dopo aver studiato approfonditamente tutte le richieste fu deciso di dare precedenza alla scuola e, ottenuti i vari preventivi arrivammo a prendere una decisione: la costruzione di due aule adiacenti la scuola secondaria di pedagogia allora già esistente e ben funzionante. Una necessità percepita dopo avere terminato il progetto di ristrutturazione del dormitorio all’interno del complesso scolastico quando ci si rese conto che data la maggiore disponibilità di posti letto si registrò un maggior numero di iscritti che furono tuttavia rifiutati proprio per la mancanza di aule didattiche. Con il progetto pronto e le idee ben chiare ci mettemmo subito tutti al lavoro!! Anche la popolazione diede il suo contributo estraendo dalla montagna le pietre necessarie alla realizzazione delle fondamenta e fabbricando inoltre i mattoni per la successiva elevazione dei muri.Vedere l’impegno dei questa gente che si è data da fare per poter mandare i propri figli a scuola ci riempì il cuore di gioia. Arrivammo così a finire il cordolo di coronamento e ad acquistare parte delle travi di legno, poi lunga ed incessante stagione delle piogge ci costrinse a sospendere i lavori per molti mesi. A Marzo del 2011 ricominciarono i lavori per la parte di materiale già presente e poi………occorreva ancora un piccolo sforzo da parte di tutti; non sono mancati l’ottimismo e la fiducia che ci hanno spinto a trovare fondi per permettere di andare avanti con i lavori e giungere alla conclusione di questa importante opera. In estate, durante il nostro soggiorno avemmo modo di constatare come il buon andamento dei lavori, le lamiere del tetto, acquistate ad Aprile a Bucavu, erano state già posizionate. Insieme al referente fu fatto un elenco delle fasi che occorrevano per terminare la struttura. Esse prevedevano:
la canalizzazione per lo scolo acque piovane;
i lavori interni (pavimentazione, intonaco, lavagne);
i lavori esterni (stuccatura, veranda per tutta la nuova costruzione più la parte anteriore delle vecchie aule, il refettorio e il dormitorio);
la fabbricazione di porte e finestre in legno, acquisto vetri (anche quelli che mancano nelle altre aule) e realizzazione dei banchi.
Al momento del ritorno in Italia furono lasciati $ 4700 necessari a:
acquisto del cemento e della relativa mano d’opera;
acquisto del legno per cominciare la fabbricazione delle porte e finestre e relativo trasporto.
Fu trovato e acquistato tutto il legname e parte del cemento ma non fu possibile effettuare il trasporto al villaggio di Lumono in quanto il trattore della parrocchia stava lavorando per gli altri nostri progetti, purtroppo successivamente il mezzo si guastò divenendo inutilizzabile. Decidemmo così di muoversi diversamente procedendo a contattare uno dei pochi camion disponibili arrivando ad ottenere un prezzo di 5$ al Km. la spesa ulteriore di $ 775 solo per il trasporto, andò ad incidere fortemente sull’importo preventivato ma non avendo altre possibilità, e soprattutto per non far seccare il cemento già acquistato, fummo costretti ad andare avanti. Fortunatamente tutto andò per il meglio, il materiale giunse a destinazione e furono iniziati i lavori sopra citati. Dopo tutte le difficoltà superate per far arrivare il materiale a destinazione, i lavori che erano stati preventivati nel 2012, furono tutti realizzati. Infatti, nel viaggio di condivisione del 2012, constatammo l’effettiva realizzazione dei lavori interni ( pavimentazione, intonaco, lavagne) ed esterni ( canalizzazione per lo scolo acque piovane, veranda sia per le nuove aule sia per il dormitorio, refettorio e le vecchie aule). Proprio durante il nostro soggiorno furono ultimate e posizionate nelle aule le porte e finestre. Un ottimo lavoro! Fu concordato e già predisposto l’acquisto relativo ai vetri, mastice, vernice e relativa manodopera; tali materiali dovevano essere ritirati a Bucavu ma a causa della guerra recente a Goma non fu possibile recarsi nella città per una scarsa sicurezza; il nostro referente ultimò questa spesa non appena gli fu possibile. Nonostante la mancanza di vetri e delle piccole rifiniture la scuola fu aperta a Settembre. Per ultimare definitivamente tale progetto occorreva acquistare cinquanta banchi ( prezzo stimato circa $ 4.000) , in quel momento gli alunni svolgevano le lezioni su vecchi sgabelli e sui mattoni. Nel 2013 i banchi furono spostati dalla scuola secondaria di Kirungu, dove ancora in parte non erano utilizzati, alla scuola di Lumono; le aule furono dotate di porte, finestre e vetri e i lavori di ampliamento furono terminati con successo con grande soddisfazione e felicità di Neema e della popolazione di Lumono.
Repubblica Democratica del Congo – Villaggio di Lumono
Il dormitorio di Lumono (internato) è una struttura presente nel complesso scolastico e, prima del nostro intervento, era suddiviso in due parti: la prima funzionante in quanto abbastanza agibile nonostante l’assenza di infissi a proteggere dalle intemperie; la seconda inagibile in quanto distrutta dai bombardamenti della recente guerra. L’intera struttura era ed è utilizzata sia dai bimbi di Lumono sia dai bimbi che abitano nei villaggi più lontani poiché viene considerata una scuola molto seria, ben gestita ed ottimale per avere una formazione scolastica completa. In questa situazione però la scuola poteva essere frequentata solamente dai bambini del villaggio che dopo le lezioni rientravano nelle loro capanne; venivano automaticamente esclusi i bimbi più lontani che, data l’età, non potevano certo fare 20/30 chilometri a piedi tutti i giorni per andare a studiare. Non tutti i villaggi sono dotati di strutture scolastiche, molti bimbi dunque, crescono senza istruzione.
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